NUOVI PROGETTI E UN NEO-PRESIDENTE PER COLLIS VENETO WINE GROUP

 

winetradejournal by Retailtrend.it (30 aprile 2020) – Progetti e previsioni per un 2020 in salita, ma anche la priorità nel rafforzare lo spirito cooperativistico di Collis Veneto Wine Group, società agricola consortile di secondo grado con sede a Monteforte d’Alpone (Verona), che guarda con attenzione al contenimento dei danni, derivanti dalla brusca frenata del mercato vitivinicolo per effetto dell’emergenza COVID-19 in atto, con la speranza di reagire attraverso i diversi canali di vendita e puntando decisamente su tutti i mercati mondiali meno colpiti dalla pandemia.

Pietro Zambon

Una fase di ripresa, che parte con un cambio ai vertici della cooperativa. Pietro Zambon, è stato nominato nuovo presidente del gruppo (che detiene il 10% della produzione in Veneto e del 2% nazionale). Subentra al dimissionario Giuseppe Massimo Ferro. Il neo-eletto, ha 62 anni e ha già ricoperto l’incarico dal 2012 al 2018. E’ stato ex presidente delle Cantine Riondo SpA e presidente da dieci anni delle Cantine dei Colli Berici. Sposato e padre di tre figlie, con un passato da tecnico commerciale nel settore metalmeccanico, è approdato da molti anni alla vitivinicoltura per passione. Sarà affiancato dal nuovo vicepresidente Claudio Tamellini, 61 anni, eletto lo scorso novembre alla presidenza della Cantina di Colognola ai Colli e oggi nuovo presidente di Cantine Riondo SpA.

Il rafforzamento dello spirito cooperativistico tra i 2.000 soci che coltivano i 6.000 ettari di vigneto nelle province di Verona, Vicenza e Padova, costituisce oggi il filo rosso delle linee programmatiche del consorzio, che è forte di un risultato di bilancio 2019, che registra un fatturato di 84 milioni di euro e un utile netto di 1,5 milioni di euro e che vuole affrontare l’anno in corso con slancio e determinazione.

Il gruppo chiude in linea con l’anno precedente per il primo trimestre 2020 e ha scelto di non ricorrere alla cassa integrazione su una previsione di fatturato che per il prossimo trimestre, sarà contenuta in un -15%. Risultato che si pone in controtendenza rispetto all’andamento dei mercati e alle grandi difficoltà che vive il vino destinato alla ristorazione, ai wine bar, dovuto alla diversificazione dei canali distributivi delle tre aziende partecipate, Cielo e Terra, Cantine Riondo e Casa Vinicola Sartori, che assorbono oltre il 50% dell’intera produzione.

Altro dato interessante, è la crescita del +5% (nel primo trimestre dell’anno in corso) del fatturato prodotto da Cantina Veneta, la rete di 31 Wine Shop del gruppo Collis, per la vendita diretta di vino sfuso e imbottigliato, che è distribuita tra Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.

“I principi solidaristici e democratici che hanno ispirato nel dopoguerra la nascita delle società cooperative non sono più sufficienti per competere sui mercati mondiali – ha dichiarato Pietro Zambon – la mutualità deve accompagnare necessariamente la sostenibilità economica e ambientale e garantire un’adeguata remunerazione dei soci. Senza dimenticare il consumatore, che deve poter fruire di prodotti di qualità e prezzi accessibili”

Claudio Tamellini

Il gruppo, positivo esempio di Cooperazione agroalimentare a più livelli, ha gestito con prontezza l’emergenza in corso istituendo un protocollo per la sicurezza presieduto da un Comitato interno, prevedendo l’assicurazione per i rischi da contagio a tutti i dipendenti e una donazione alla Regione Veneto per il potenziamento delle strutture sanitarie impegnate nella cura e nel contenimento della pandemia.

“Rafforzare lo spirito di aggregazione, lungo tutta la filiera, costituisce il nostro obiettivo – sottolinea il vicepresidente Claudio Tamellini – a partire dai valori che hanno permesso la costituzione di Collis Veneto Wine Group e che ci hanno portato nel 2018/2019 a totalizzare 84 milioni di euro, conferendo ai soci 62,2 milioni di euro”.

La voglia di procedere, immaginando un nuovo futuro per competere sui mercati, viene testimoniata da un progetto di branding in corso, nato dalla collaborazione con NetworkPr e Garofalo & Idee Associate, per arrivare alla definizione di una nuova Brand Identity che parta dai valori e dalla cultura dominante per testimoniare la forza e la sorprendente modernità della cooperazione.